Politica

Il capodelegazione uscente del Pd è candidato alle elezioni di giugno
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GENOVA - 38 anni, al Parlamento europeo da 10, Brando Benifei è giovane e vecchio allo stesso tempo: un (ex) ragazzino con tanta esperienza sulle spalle. Alle elezioni dell'8 e 9 giugno l'esponente del Pd cerca il terzo mandato tra Strasburgo e Bruxelles. 

"Sono sempre stato appassionato dei temi europei - spiega - fin dai tempi della scuola e poi con i gruppi politici giovanili: ero rimasto molto colpito, nella mia prima visita, quando avevo scoperto che a Bruxelles un intero palazzo fosse dedicato a un italiano, Altiero Spinelli, vero simbolo dell'europeismo. E poi oggi resto convinto dell'importanza di rappresentare nella sede internazionale un territorio piccolo come la Liguria che non sempre riesce a esprimersi come merita: cittadini e imprese sono portatori di grandi interessi in Europa e io cerco sempre di informarli e aiutarli. C'è voluto del tempo, all'inizio non è stato facile, ma oggi con l'esperienza sento di potere essere un utile punto di riferimento".

i sentimenti anti europeisti, così diffusi ai tempi della Brexit, sembrano essersi ultimamente un po' sfumati: "Lo dimostra il fatto - è convinto Benifei - che oggi nessuno dei partiti più importanti nel nostro Paese parla più apertamente di 'uscire dall'Europa', piuttosto ognuno propone una ricetta per farla funzionare meglio. La mia ricetta è rafforzare l'Unione per permetterle di competere alla pari con i grandi player mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina: per farlo ho fissato nel mio programma alcuni punti, potremmo definirli titoli, in cui l'Europa deve essere più forte per rappresentarci meglio".

Benifei crede, dunque, in un'Europa federale: "Sono iscritto al movimento dei federalisti europei da prima di diventare eurodeputato. Credo che sia arrivato il momento di discutere, con chi ci sta, di mettere a fattor comune alcuni ambiti decisivi come la politica estera, quella fiscale e anche, a tendere, il tema della difesa, per rafforzarci tutti assieme". 

Tra i temi che Benifei ha seguito in prima persona c'è quello della legge europea sull'intelligenza artificiale: "Stiamo cercando - spiega - di contemperare due diverse esigenze, quella dello sviluppo delll'AI e quella della protezione dei dati e della sicurezza delle persone. Tutelare cittadini, lavoratori e consumatori mentre sviluppiamo tutte le potenzialità delle tecnologie digitali: questo è l'obiettivo della legge europea". 

Infine una considerazione sul rapporto tra Italia ed Europa: "Spesso sentiamo dire al telegiornale la classica frase 'ce lo chiede l'Europa' e in questi casi tendiamo a dimenticare che in Europa ci siamo anche noi e se ce lo chiede l'Europa vuole dire che ce lo stiamo chiedendo da soli. Ricordo - conclude Benifei - che in queste elezioni ci sono le preferenze, che ogni candidato parte alla pari con gli altri e che gli elettori hanno dunque il grande potere di scegliere le persone che ritengono più giuste per rappresentarli a Bruxelles".