GENOVA -I comitati del ponente che dicono basta ai container e rivogliono più spiagge, chi dice no alle funivie che porteranno i croceristi sulle teste degli abitanti del Lagaccio, chi dice no a un secondo inceneritore e a una maxi autorimessa per i bus a Staglieno, i no allo skymetro della Valbisagno, gli abitanti di Rivarolo che dicono no ai treni merci di prodotti potenzialmente esplosivi che viaggiano fra le case, ma anche i giovani ecologisti di Extinction Rebellion che chiedono una vera conversione ecologica per abbattere gli inquinanti fossili e salvare il Pianeta da un clima sempre più folle che sta desertificando e allagando intera parti del pianeta e costringendo molti a trasformarsi in migranti climatici.
Oggi in piazza De Ferrari sono scesi in piazza i genovesi della Rete dei comitati, una contromanifestazione in risposta alle celebrazioni natalizie ufficiali come il confeugo, una sit-in di protesta che ha riunito decine di gruppi di quartiere e associazioni. Parola d'ordine: "Le decisioni sui cittadini non devono essere imposte ma prese insieme ai cittadini e puntare sostenibile dal punto di vista ambientale".
La piattaforma delle rivendicazioni, come si legge nel volantino della Rete Genova, parte dalla constatazione che viviamo in un "un pianeta sull’orlo del collasso per il cambiamento climatico e i fenomeni meteorologici estremi che mettono a rischio i territori e l’incolumità delle persone, ma le scelte politiche nazionali e locali continuano a incentivare progetti che favoriscono interessi economici di pochi a discapito del bene comune e della collettività. Opere faraoniche calate dall’alto da una classe politica sempre più distante dalle persone. La narrazione tossica di una Genova e una Liguria Meravigliosa si costruisce su progetti che stanno stravolgendo i quartieri periferici, attraversano la Regione, il Mar Ligure e non risparmiano nessun ambiente: terrestre, marino, aereo, ce n’è per tutti: dal percorso del nodo ferroviario alla funivia del Lagaccio, dalla Gronda allo Sky-metro, dalla mega diga foranea al tunnel sub-portuale e al dissalatore, da un ulteriore forno crematorio all’idea di un termovalorizzatore e, ciliegina sulla torta, la nave rigassificatrice a Vado Ligure.
I nostri enti locali continuano a cementificare in virtù delle somme ingenti rese disponibili dal Pnrr e da investimenti statali per realizzare progetti dannosi per l’ambiente e per la salute, sprecando così un’opportunità più unica che rara di utilizzare queste enormi somme per migliorare la città e la vita delle persone che ci vivono.
In piazza molte rappresentanti di comitati ascoltati da Primocanale, Raffaella Capponi, della Rete Genovese e del Comitato Via Vecchia di Staglieno, Mirella Dagnino del Comitato di Multedo; Marta, ecologista di Extinction Rebellion; Antea Aguzzi Comitato Cittadini con i piedi per Terra del Lagaccio; Rossana Aluigi del Comitato Liberi cittadini di Certosa e Claudio Secci, abitante del Ponente.
IL COMMENTO
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