Cronaca

La drammatica storia di Paolo, un senza fissa dimora di Piccapietra che rivela il mercato clandestino degli alloggi popolari vuoti: "Abbiamo dato 500 euro a uno sconosciuto ma non sappiamo quanto potremo stare lì"
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GENOVA - "Avrei voluto pagare un affitto e invece siamo stati costretti a pagare il pizzo a uno sconosciuto per occupare una casa vuota nel centro di Genova...".

E' la denuncia di Paolo, quarantenne, storico clochard di Piccapietra che svela le tante difficoltà di trovare un posto letto dove dormire se non si hanno le garanzie richieste dalle agenzie immobiliari primo fra tutti "un contratto di un lavoro a tempo indeterminato", difficoltà che aumentano se si possiede un cane, perchè i dormitori non accettano animali, e lievitano ancora di più se si è stranieri, come lamentano tanti extracomunitari anche con regolare contratto di lavoro. Ma questa è  un'altra storia che non interessa Paolo che è genovese doc.

"Io ho pagato 500 euro di pizzo a una persona chiede quei soldi per lavoro - precisa il senza fissa dimora - e ho pagato senza sapere se il giorno dopo non sarei stato ancora nella casa o sbattuto sulla strada"

Incontriamo Paolo nel centro di Genova durante la prima uscita del progetto "Solidarietà a 4 zampe" della Croce Gialla partito alla vigilia di Natale e che offre l'assistenza veterinaria e il cibo ai cani dei clochard.

L'uomo vive nella casa occupata illegalmente nel centro di Genova con la moglie, "che è bellissima" precisa con orgoglio e tanto amore Paolo, con loro anche due cani.

La coppia ha anche due figli rimasti a vivere con altri familiari in Piemonte: "Noi siamo finiti in strada perché abbiamo perso il lavoro e di conseguenza la casa - spiega ancora Paolo - abbiamo scelto di tornare a Genova, dove io sono nato, perché qui fa meno freddo. Dove dormivano prima di occupare la casa? Dove capitava, da Pegli alle stazioni ferroviarie. Se riteniamo poco dignitoso chiedere l'elemosina su un marciapiede? Sì, ma io non chiedo nulla, sto lì, chi vuole ci aiuta, chi no tira dritto. A noi bastano anche due parole di conforto, perché non c'è nulla di peggio dell'indifferenza. Quanti sono gli indifferenti? 9 su 10...". Il clochard aggiunge: "I più generosi sono quelli all'apparenza che hanno meno, i ricchi, quelli vestiti meglio, invece quasi sempre tirando dritti senza neanche guardarci".

 

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