Cultura e spettacolo

Un ciclo di conferenze ideato da Alessandra Guerrini. Domani protagonista ADI Museum Compasso d’Oro di Milano
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Un viaggio dedicato ai più recenti e interessanti casi di rinnovamento di musei in Italia e non solo, in un confronto a due voci ideato e curato da Alessandra Guerrini, Direttore regionale Musei Liguria, nell’ambito delle iniziative per la promozione del Sistema Museale Nazionale: è il ciclo di conferenze 'Il curatore e l'architetto: dialoghi sui (nuovi) musei' che Palazzo Reale di Genova ospita mensilmente nel Salone da Ballo dove dialogano tra loro di volta in volta il responsabile della struttura museale presa in considerazione e chi è stato incaricato di trasformare gli allestimenti e i percorsi espositivi secondo le nuove esigenze di comunicazione e accessibilità.

"Sono incontri - dice Alessandra Guerrini - che abbiamo pensato per raccontare al pubblico cosa succede quando si decide di mettere mano all'allestimento di un museo. Perché non si può pensare di cambiare le cose se non c'è questa doppia competenza, appunto curatore e architetto, e dunque  abbiamo scelto una serie di strutture in Italia e in Francia che recentemente si sono distinte per aver sovvertito o modificato in modo importante il loro aspetto volendo dare al pubblico una nuova immagine e una nuova lettura di se stessi e delle proprie opere".

Giovedì 2 febbraio alle 17.30 è protagonista l'ADI Museum Compasso d’Oro di Milano con il direttore Andrea Cancellato che insieme all'architetto Matteo Vercelloni illustrerà il complesso museale, inaugurato nel maggio 2021, realizzato in un edificio industriale al margine del centro cittadino: "E' un esempio di riconversione molto normale in Europa - conferma Guerrini -, molto meno in Italia, dove nella maggior parte dei casi i musei sono ospitati in grandi edifici storici nati per lo più durante l'Ottocento. Ed essendo da noi una cosa abbastanza rara  abbiamo voluto presentare questo esempio di Milano perché davvero interessante: è un museo del design che in città sostanzialmente mancava, dunque una doppia operazione, una riconversione che si sposa con la nascita di un museo che si occupa della realtà contemporanea".