Cultura e spettacolo

Nella Loggia degli Abati un percorso che attraversa la sua attività di grafico, editore e collezionista
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E' uno dei pochi che è riuscito a incarnare un'idea totale di estetica, perché Franco Maria Ricci ha caricato ogni suo aspetto - quello del grafico, dell'editore e del collezionista – di una profonda idea di bellezza e civiltà. A lui, punto di riferimento per il gusto italiano e internazionale le cui scelte hanno dato vita ad una realtà che resta ancora oggi tra i segni più significativi della cultura visuale, Palazzo Ducale dedica una mostra, 'Franco Maria Ricci, L'Opera al nero', che ne omaggia la figura e il percorso artistico con un allestimento di forte impatto scenografico.

“E' stato un grande protagonista del Novecento italiano – sottolinea Beppe Costa, presidente di Palazzo Ducale – che con le sue bellissime copertine ha rivoluzionato il modo di fare l'editoria. Poi nonostante fosse originario di Parma, la sua famiglia fino all'Unità d'Italia aveva vissuto a Genova per cui aveva un ottimo ricordo con quella che lui chiamava la Superba. Un elemento che ci lega ancora di più nel momento in cui si sta concludendo il nostro percorso di 'Capitale del libro'. In definitiva è una mostra su un editore che ha fatto la storia dell'editoria italiana”.

L'esposizione si sviluppa in sette sale strutturate come un vicolo cieco così che la prima e l'ultima coincidano, come negli antichi labirinti, per evocare in qualche modo il famoso 'Labirinto di bambù' in provincia di Parma che è il cuore della sua casa editrice e della sua collezione d'arte.

“Vorremmo dare un'idea del suo stile – confessa il curatore Pietro Mercogliano - che era uno stile sicuramente rigoroso, molto elegante e raffinato ma in modo sottile anche divertente, giocoso e soprattutto vitale. Il nero, che dà il titolo alla mostra, per Ricci era il colore della vita, quello che comprendeva tutti gli altri e sul quale le immagini spiccano in maniera particolarmente vivida”.

Si parte dalla riproduzione di una delle storiche librerie che Ricci aveva disseminato in tutto il mondo contenente una selezione di opere dedicate a Genova e alla Liguria per proseguire con le principali collane da lui pubblicate, le prove grafiche create negli anni Sessanta e Settanta tra cui spiccano i loghi per Poste Italiane, Cariparma, Alitalia, Smeg e le copertine di celebri collane come 'La Biblioteca di Babele' di Borges. Il tutto arricchito da video e immagini inedite che raccontano gli incontri, le svolte e i momenti cruciali della sua vita.