salute e medicina

I dati di una ricerca della FISS
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Il 48% degli adolescenti pratica il sexting (il sesso via sms). Il 15% soffre di dipendenza ossessiva da cybersesso. Sono solo alcuni dei dati emersi da una recente ricerca condotta dalla Federazione Italiana Sessuologia Scientifica (FISS), che riunisce le Associazioni, gli Enti e le Fondazioni nazionali, pubbliche e private, impegnate in Italia nella ricerca, formazione e intervento nel campo della salute sessuale tra cui anche il Centro Clinico DAS di Genova in collaborazione con il Dipartimento di Medicina della procreazione e dell’Età evolutiva dell’Università di Pisa.

Lo scenario descritto dai recenti studi sul sexting - abitudine sempre più diffusa di creazione, condivisione e diffusione attraverso cellulare o internet di immagini e messaggi con contenuti sessuali - rappresenta un’allarmante distorsione del concetto di relazione. Il mutamento antropologico e comportamentale dovuto alla diffusione della rete e della tecnologia ha contribuito infatti all’affermazione di nuove modalità di comunicazione delle emozioni in cui la sfera dell’affetto e del vissuto rischia di sgretolarsi con conseguenze negative e talvolta pericolose.

La fruizione di pornografia on-line è spesso vissuta come routine, quindi non pericolosa. Ma in alcuni casi la dipendenza sfocia in ossessione, specie in età adolescenziale, a causa di una mancanza di informazione sul tema e una sterile educazione sessuale e affettiva.

«A fronte di una pressante e spesso scorretta informazione da parte dei media, oggi l’adolescente - racconta il professor Mauro Rossetto, psicologo, psicoterapeuta, docente di Sessuologia Clinica presso l’Università di Medicina e Chirurgia di Pisa e Membro del Direttivo della F.I.S.S. (Federazione Italiana Sessuologia Scientifica) - manca di interlocutori accessibili e affidabili a cui rivolgere i dubbi o problemi. Educare ad una sana ed armoniosa sessualità, sia in ambito familiare che scolastico, non può non significare “educazione alla relazione” in cui rispetto, reciprocità e scambio siano le regole e non l’eccezione. Pratiche e attività come il sexting, specialmente in adolescenza, rischiano di sfociano in una distorsione dell’affettività e talvolta combaciare, come per il cybersesso, in dipendenze sessuali».

Sexting, cybersesso e le altre forme di dipendenza si discostano diametralmente dal concetto di benessere riconosciuto direttamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, in occasione del Congresso Mondiale di Sessuologia di Sidney del 2008, ha definito la salute sessuale come “uno stato di benessere, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità e non riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità che riguarda l’individuo senza distinzioni di sesso, razza ed età”.

L’approccio degli specialisti si concentra su interventi di psicoterapia. «Diventa fondamentale - prosegue Rossetto - far comprendere e considerare le proprie emozioni, riconoscerle piuttosto che esagerarle o nasconderle per poi imparare a gestirle. Nei numerosi casi trattati è emersa un’emozione particolarmente importante che è la rabbia; spesso non è riconosciuta e quindi mal gestita creando così sentimenti di paura, dolore, impotenza e vulnerabilità.

Le cronache confermano che alla base di tragici delitti compiuti da uomini nei confronti di donne, è proprio la difficoltà ad accettare una separazione affettiva che scatena la furia omicida ed è significativo che la maggior parte di questi eventi si concludano con un suicidio da parte del maschio. Anche qui, una forma patologica di dipendenza che non regge all’idea di sopravvivere senza quel rapporto e senza quella persona tanto amata quanto indispensabile. Possesso e mancanza di autostima emotiva sono le caratteristiche prevalenti più frequenti in questi casi».

L’occasione per approfondire il tema sarà sabato 6 giugno, allo StarHotel di Genova dove (a partire dalle ore 9) si terrà un convegno dal titolo “La violenza sulla donna: aspetti clinici, sessuologici, psicologici e sociali” organizzato dal Centro Das, con la partecipazione di medici e professionisti del settore.