porti e logistica

In attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, 67mila mq a 4 euro al mq
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Per tracciare la storia delle aree date ad Aldo Spinelli dalla societa per Cornigliano bisogna risalire al 2006. Ma prima ancora capiamo chi è la società per Cornigliano: è il soggetto proprietario delle aree ex Ilva e destinatario dei finanziamenti stanziati da varie leggi nazionali per la riconversione delle stesse, scrive di sé sul proprio sito. I soci sono: Regione Liguria 45% Città Metropolitana di Genova 22,5%, Comune di Genova 22,5% e Invitalia Partecipazioni SpA (come dire ministero dell’Economia) 10%.

Andiamo al giugno del 2006 quando Aldo Spinelli libera le aree della collina degli Erzelli, suo deposito di container, per lasciare spazio su richiesta delle istituzioni, al villaggio tecnologico di Ght. Viene sottoscritto un accordo tra Società per Cornigliano (presieduta dall'ex sindaco di Genova Pericu), Regione, Comune, Provincia e l’imprenditore per far disporre a Spinelli delle aree per un periodo limitato.

Ma che cosa significa limitato?
Qui iniziano le grane. Le carte parlano di un comodato con scadenza giugno 2010, ma lui le impugna davanti al giudice civile definendo l’accordo una locazione che vale quindi sei anni più sei quindi fino al 2018. Nel 2013 viene fatto un verbale di conciliazione con la società per Cornigliano, che conferma la richiesta di Spinelli: scadenza fine giugno 2018.

Nel frattempo nel 2010 arriva il primo ricorso al Tar di Derrik, Nuovo Borgo e Silt,
che si trovavano agli Erzelli e si domandano perché a Spinelli siano state date le aree senza gara o procedura di evidenza pubblica. Viene sancito che la competenza è proprio del Tar perché le aree sono come dire, di interesse pubblico visto che dovranno passare nel 2018 all’autorità portuale, seppur private perché sdemanializzate. Le ricorrenti vincono, ma Spinelli presenta ricorso al Consiglio di Stato, salvo poi che gli altri ritirano la loro azione. E tutto scema.

Nel 2014 arriva il secondo ricorso al Tar, sempre sull’illegittimità dell’assegnazione, quello di Automarocchi, che vince il primo grado. Si attende il pronunciamento del Consiglio di stato sul di ricorso di Spinelli. Il prezzo per i 67mila metri quadri di aree è di (soli) 4 euro al metro quadro dopo l’accordo del 2013.