
Cari amici, stamattina mentre rincalzavo nel mio campo di patate ho visto passare un anziano del paese con un piede di porco e un martello in mano. Mi ha detto che andava a tirare giù il tetto del suo casone perché non ha i soldi per accatastarlo e ha paura che gli facciano la multa; prima di rimettersi in cammino ha aggiunto che il suo vicino lo ha già distrutto qualche giorno fa.
Mentre i professionisti alimentano spesso i timori di sanzioni agli inadempienti e i sindaci non muovono un dito nella speranza di raccogliere qualche spicciolo in più di tasse, i vecchi ripercorrono in silenzio i sentieri dell'alpeggio e distruggono quel che resta ancora in piedi della loro memoria. Privati del tetto, in pochi anni dei casoni resteranno soltanto i ruderi.
Per il catasto saranno solo edifici collabenti, per i quali gli ignari proprietari dovranno comunque pagare i geometri anche per censirli come tali. "Quando ho finito bisogna farci la fotografia e portarla al geometra", diceva l'anziano. L'ho salutato e ho ripreso a zappare per non farmi vedere piangere di rabbia.
IL COMMENTO
Alla politica del futuro di Genova non interessa?
Il nuovo Papa continui a dare speranza