Ieri prima della conferenza stampa di Prandelli al centro sportivo del Genoa a Pegli sono stato attaccato duramente dal presidente Enrico Preziosi. Sceso dall'automobile Preziosi ha rivolto a me e alla televisione che rappresento accuse in merito a ultime trasmissioni di Gradinata Nord a suo dire scorrette è troppo critiche.
Fermo restando che Preziosi era stato avvertito e che avrebbe potuto intervenire durante il dibattito se l'avesse voluto e quindi la scelta dipendeva da lui, la trasmissione con i tifosi di dieci giorni fa, ha visto anche rappresentanti di club pro Preziosi e quindi con più punti di vista espressi. Se la stagione del Genoa fin qui deludente e la cessione di Piatek, considerata pericolosa e negativa dalla maggioranza dei genoani, hanno portato alla contestazione verso il club noi abbiamo il dovere di parlarne con approfondimenti che facciamo in libertà ma anche in coscienza e senza piegarsi mai al volere di nessuno. Altrimenti sarebbe censura.
Senza dovermi giustificare in alcun modo, ho comunque ricordato educatamente al presidente di aver sempre fatto informazione secondo il rispetto del ruolo di tutti e che proprio per questo motivo che certe rimostranze plateali quanto irrispettose della mia professionalità e quella di tutta Primocanale, che si tratti di sport, di cronaca o di politica, sono inaccettabili non solo nei contenuti ma soprattutto nella forma espressa davanti ai cancelli del Signorini.
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Le accuse di Preziosi e il nostro diritto d'informare liberamente
Dopo i fatti accaduti sabato al Signorini
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