
Dopo la rissa di mercoledì scorso nel campo sportivo, uno scontro tra detenuti che ha causato ferite anche a due agenti, un magrebino ha prima aggredito un altro carcerato per poi inveire sull'addetto alla sicurezza che si era messo tra i due per fare da scudo. L'agente è finito in ospedale con 10 giorni di prognosi, mentre l'aggressore si è procurato tagli alle braccia e ha tentato il sucidio ingerendo lamette e candeggina. Per lui nessuna grave conseguenza.
"Il preoccupante incremento di eventi critici registrato negli utlimi tre anni - spiega Pagani - sembra aver subito un angosciante aumento in questi mesi e nonostante questo a nessuno è venuto in mente di convocare una riunione per discutere del problema. Noi abbiamo fatto richieste precise ai vertici del Dap perché intervenire così come si sta facendo senza competenza e cognizione di causa potrebbe essere pericoloso per sé e per gli altri". Ma, sottolinea ancora l'esponente della Uil, "evidentemente sottovalutano il problema o ritengono che tra i compiti istituzionali della Polizia Penitenziaria siano comprese anche le violenze e le aggressioni da parte dei detenuti".
La Uilpa fa appello al ministro della giustizia "affinché convochi un tavolo di monitoraggio utile a individuare soluzioni percorribili. Uno Stato che si rispetta non può permettere che i suoi rappresentati siano maltrattati impunemente in questa maniera".
IL COMMENTO
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta