cronaca

La marcia su Tursi dei commercianti, poi il dialogo: "Siamo ottimisti"
2 minuti e 23 secondi di lettura
Doria non si arrende, però apre alle trattative. È già un risultato per i commercianti del centro storico, che dopo la 'marcia su Tursi' partita da De Ferrari, hanno incontrato il sindaco Doria e l’assessore Fiorini nella sede del Consiglio comunale. Più di 4 mila le firme che hanno portato in dote per chiedere un passo indietro sull'ordinanza anti movida che impone orari di chiusura anticipati per bar e ristoranti, senza distinzioni.

"Siamo ottimisti", esordisce Alessandro Cavo, presidente genovese di Fepag-Ascom, appena finito il tavolo, durato poco più di un'ora. Nessuna decisione per il momento, ci si rivede tra 10-15 giorni per capire se e come ritoccare il contestato provvedimento. "Il sindaco ha ascoltato le nostre richieste, anche quelle relative ai problemi più tecnici. Lo consideriamo positivo. Probabilmente c'è uno spiraglio. Ci ha ascoltato con grande attenzione, confidiamo in uno sviluppo positivo".

Il punto su cui Doria potrebbe concedere qualche margine è l'ostacolo tecnico legato al tempo di chiusura. Come riferiscono i commercianti, i clienti vanno mandati via tre quarti d'ora prima rispetto all'orario prefissato per consentire al personale di mettere via sedie e tavolini, pulire i locali e infine abbassare la saracinesca entro il tempo massimo imposto dal Comune. Tursi, insomma, potrebbe regalare una mezz'ora, forse qualcosa in più. Anche se non è detto che per gli esercenti sia abbastanza.

"Ci auguriamo che i correttivi annunciati da sindaco e assessore si rivelino sostanziali e non di dettaglio", spiega Paolo Barbieri di Confesercenti, che chiede anche "una contropartita sull'entità dei canoni di occupazione suolo per déhor per i quali gli esercenti non possono continuare a pagare le tariffe previste dalla zona 1 se, poi, l'ordinanza impedisce loro di trarne la prestazione massima derivante dall'essere in pieno centro". 

Ecco quindi lo spiraglio. Tutti d’accordo sul punto che riguarda la chiusura anticipata per i minimarket. Per il resto, l’ordinanza non si ritira, dice il primo cittadino, lasciando però spazio a un ritocco. "Le ordinanze non sono tavole della legge immodificabili - spiega Doria - ho già detto che non sono sordo alle osservazioni puntuali che mi vengono poste". 

“Gli interessi sono già bilanciati”, motivava il Tar negando la sospensiva ai commercianti che hanno presentato ricorso. E mentre la gioventù chiede di divertirsi fino a tardi, dall’altro lato della barricata c’è chi va a letto presto. "C'è un interesse in conflitto che qui non è rappresentato - continua Doria - ed è quello di chi vuole continuare a vivere in centro storico. La rivitalizzazione è anche questo. Non posso sentirmi dire 'non ce la faccio più perché non riesco a dormire'. Da amministratore devo tutelare questo interesse".