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La seduta viene temporaneamente sospesa e serve un parere (dubbio) dei revisori per l'ok
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Sospensioni, rinvii, mail, correzioni dell'ultima ora e addirittura screenshot di computer (foto delle schermate). Quello andato in scena oggi per il consiglio comunale di Savona è stato un autentico teatro dell'assurdo legato alla votazione della delibera della Tari, la tassa dei rifiuti la cui prima rata quest'anno a Savona viene anticipata ad aprile.

Tutto è nato da un emendamento del sindaco presentato in aula per concedere uno sconto della Tari pari al 5% a bar, ristoranti e ortofrutta. Uno sconto da bilanciare spalmando la cifra tolta a queste categorie sulle altre perché i conti alla fine devono tornare. L'emendamento doveva però ottenere un parere dei revisori dei conti del Comune che al momento della presentazione però non c'era. Il Consiglio viene sospeso inizia un fitto andirivieni dall'ufficio del sindaco Berruti.

I revisori vengono contattati e danno il loro ok via mail. Ma sorgono altri dubbi che l'opposizione prontamente solleva. Il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Parino incalza e sottolinea l'assenza di una mail di posta certificata. Nasce uno scontro verbale con il sindaco Federico Berruti. Il vicesegretario comunale Alberto Merialdo replica che la posta certificata non è necessaria. "Prendo atto che la mail non è una Pec come invece ci si esprime di solito nelle pubbliche amministrazioni - ha sottolineato Parino - io non sono in grado di avere la certezza di questo indirizzo".

Il capogruppo comunale di Forza Italia rincara la dose. "La pratica mi lascia perplessa perché al momento della discussione non era completa perché mancava il documento dei revisori dei conti - ha sottolineato Ileana Romagnoli - Andava posticipata. Questa pratica non può essere validata a seduta in corso. Deve essere tutto accertato fino in fondo. Non intendo partecipare a questa discussione".

E poi arriva l'intervento di Daniela Pongiglione (Noi per Savona)
: "C'è un problema di metodo scorretto, lo spostamento delle tariffe andava discusso prima in commissione e con il contributo dell'opposizione". "Non vi è alcun vantaggio per i cittadini" sottolinea Milena Debenedetti capogruppo del Movimento Cinque Stelle. Chiosa il capogruppo della Lega Nord Massimo Arecco: "Non partecipo alla votazione perché i selfie non fanno ancora parte delle tecniche autorizzative della pubblica amministrazione. E' il punto più basso toccato negli ultimi cinque anni".

Alla fine la pratica della Tari passa con 16 sì e 2 astenuti.  Ma restano i dubbi sulle procedure seguite. La pratica dell'emendamento presentato dal sindaco ha il sapore di una maggioranza debole proiettata alla ricerca di consensi elettorali tra le categorie attraverso presunti sconti che però ricadono sul resto della città. Quello che è certo che quest'anno i savonesi pagheranno complessivamente 1,1 milioni di euro in più per i rifiuti.