Cosa arresta o frena le grandi opere che dovrebbero contribuire a rilanciare la città e a spingerla fuori dal suo declino? Si parte dal Terzo Valico, atteso da più di un secolo e finalmente iniziato ma già frenato e si può continuare a lungo, la Gronda (non se ne parla più?), i nodi ferroviarii, la metropolitana, la strada a mare, Lungo mare Canepa...
Ci sono le opere di difesa del territorio come scolmatori, deviatori, coperture che durano da anni, che le tragedie alluvionali ritmano e che non finiscono o incominciano mai. Poi ci sono le opere civili, che una città, la sesta in Italia, dovrebbe darsi, il possibile nuovo stadio, il biodigestore, l'inceneritore, la moschea e che sono in stato onirico. Poi ci sono le opere necessarie alle industrie-base, come i riempimenti di calata Bettolo, i ribaltamenti a mare di Sestri Ponente...
Poi c'è la inesorabile lentezza genovese che impantana tutto: e pensare che a fare la “mitica” sopraelevata ci avevano messo nel 1965 solo 18 mesi!
Se ne parla stasera a Macaia, in diretta dalle 21 su Primocanale e Primocanale.it. In studio Emanuele Piazza assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova, l’imprenditore Giovanni Calvini ex presidente di Confindustria Genova, la storica Gabriella Airaldi e poi collegamenti in diretta dal Bisagno con l’assessore ai lavori pubblici del comune di Genova Gianni Crivello e gli Amici di Ponte Carrega
cronaca
Terzo valico a passo di lumaca e della Gronda non si parla più
Le grandi opere e la grande lentezza genovese
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