GENOVA - "Come pediatri liguri abbiamo chiesto alla Regione di anticipare il richiamo per il morbillo che ora si fa prima di andare a scuola perchè passa troppo tempo dal 12esimo-15esimo mese quando si fa il primo vaccino". Così a Primocanale il dottor Alberto Ferrando presidente associazione pediatri extraospedalieri della Liguria commentando i 4 casi di morbillo registrati nelle ultime settimane nel capoluogo ligure e che hanno portato due persone a essere ricoverate al Galliera e una al San Martino mentre una insegnante è stata dimessa.
"Il 5% dei bambini che fanno il primo vaccino non risponde mentre con il richiamo si copre il 95% ecco perchè per noi importante anticipare - spiega Ferrando - i bambini sotto l'anno non sono coperti ma la letteratura dice che si può anche anticipare al sesto mese di vita".
Tra il 2022 e il 2023 solo in Europa si sono registrati 30mila casi e anche in Italia si è registrato un aumento significativo: nel nostro paese il sistema di sorveglianza, coordinato dal dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, ha registrato nel 2023 43 casi di morbillo, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022, mentre nel mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 29 e a febbraio 35, per il 30%-40% importati. Quindi nei primi mesi si sono già superati i casi totali del 2023.
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Il morbillo è una malattia altamente contagiosa che infetta le vie respiratorie. La trasmissione avviene per via aerea, con la contagiosità che si manifesta circa tre giorni prima dei sintomi e persiste fino a una settimana dopo la scomparsa dei caratteristici puntini rossi. Oltre alla febbre alta e al raffreddore, il morbillo può causare polmoniti, encefaliti, otiti e anche la morte, in circa tre casi ogni mille tra i minori.
L'istituto superiore di sanità ha reso noto che uno studio condotto con l'università di Milano "ha trovato anche in Italia, dopo che era stata descritta in Svizzera, una variante del morbillo in cui si riscontrano alcune mutazioni che danno una leggera perdita di sensibilità ad uno dei test molecolari in uso, anche se diverso da quello utilizzato maggiormente nel nostro paese". Questo risultato "suggerisce di continuare a mantenere alta la nostra soglia di attenzione per verificare l'eventuale necessità di aggiornamento dei test molecolari. Si può escludere che le mutazioni descritte possano influenzare l'efficacia del vaccino - conclude la nota dell'istituto superiore di sanità - il virus del morbillo è un virus molto stabile e da oltre 60 anni la vaccinazione conferisce una protezione efficace contro tutti i genotipi circolanti".
"Il morbillo è tra le malattie dei bambini quello che fa stare peggio e che dà il maggior numero di complicazioni non c’è terapia o ti vaccini o speri nella forza di guarigione della natura perché l’unica terapia è sintomatica con antipiretici e sperare che non vengano delle complicazioni".
"La situazione che stiamo vivendo possiamo sintetizzarla con si raccoglie quello che si semina - racconta - nel senso che l’organizzazione mondiale della sanità aveva stabilito già di arrivare a eradicare il morbillo nel 2007 poi per vari motivi organizzativi, guerre e movimenti contrari alle vaccinazioni si è arrivati a un calo della vaccinazione".
"Abbiamo avuto anche in Italia qualche epidemia di morbillo e adesso siamo in una situazione in Italia in cui solo sette regioni italiane hanno raggiunto la copertura e la Liguria non è una di queste - conclude - in Italia il vaccino è diventato obbligatorio dal 2017 però ci sono tanti adulti che non hanno fatto né il vaccino né nel morbillo e quindi siamo una situazione di attenzione, di allerta soprattutto per i giovani adulti".
IL COMMENTO
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