Cronaca

2 minuti e 27 secondi di lettura


Gli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di Sanremo e della Squadra Mobile di Imperia, hanno denunciato un 66enne di Genova, Gian Pietro Z., per truffa e falso. Le indagini della Polizia, oramai concluse, hanno consentito di accertare che l'uomo aveva presentato presso una banca di Genova due falsi Stati di Avanzamento Lavori, corredati dall’emissione di due fatture, per Palazzo Nota, lo storico edificio di Sanremo, nell'omonima piazza.

La documentazione era stata realizzata scannerizzando il primo SAL, dell’importo di poco meno di 100.000 euro, che era già stato pagato nel 2010 ed incollando l’immagine riportando la firma dell’architetto su un documento nuovo. Questo perché la società, sull’orlo del fallimento, non aveva possibilità di pagare fornitori e dipendenti. In tal modo il 66enne, presentando questa falsa documentazione ad un istituto bancario di Genova, era riuscito a farsi anticipare dalla banca una somma di denaro ancora non quantificata, con la quale aveva pagato i creditori ed in seguito dichiarato fallimento.

Il 1° marzo scorso, uno degli architetti incaricati dal Comune di Sanremo della progettazione, restauro e risanamento conservativo di Palazzo Nota, ha presentato una denuncia presso il Commissariato di Sanremo, dichiarando di disconoscere la firma apposta sui SAL, dichiarazioni che, se vidimate dal responsabile (in questo caso progettista), costituiscono la condizione che legittima la Pubblica Amministrazione al pagamento. Accade in pratica che, nei lavori pubblici, non potendosi pretendere che la ditta aggiudicataria dell’appalto possa sostenere per intero le spese e pretendere il pagamento a lavori ultimati, i pagamenti vengono effettuati in maniera parziale durante l’esecuzione dei lavori, appunto dietro presentazione dei SAL. Ciò, se da un lato garantisce l’imprenditore, è la causa principale di tutte le cosiddette 'opere incompiute', in quanto spesso accade che per varie motivazioni l’imprenditore si faccia pagare ed esegua materialmente i lavori iniziali per poi non completare l’opera.

Tornando alla vicenda sanremese, palazzo Nota è l’ex palazzo comunale, un edificio storico del '600, noto per avere ospitato Napoleone ed è situato alle porte della Pigna di Sanremo, nell’omonima piazza. In merito alla vicenda l'architetto che ha denunciato i fatti, ha negato di aver mai compilato e sottoscritto due documenti inerenti lo Stato di Avanzamento dei Lavori (il secondo e terzo SAL), dell’importo di 81.520,12 e 112.721,05 euro. Per questo motivo nei giorni scorsi, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Sanremo (Dottoressa Supertino), gli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di Sanremo e della Squadra Mobile di Imperia, hanno effettuato a Genova una perquisizione a carico del 66enne genovese. In conclusione, poiché il Comune di Sanremo grazie all’oculatezza della progettista denunciante ed al tempestivo intervento dell’Autorità Giudiziaria, non ha pagato e non pagherà i falsi SAL e, al momento la parte lesa è l’istituto bancario di Genova e non i cittadini di Sanremo.