Economia

51 secondi di lettura
Sono esclusi dall'applicazione del decreto legge sulla 'spending review' la Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale e il Parlamento. Lo si legge nella bozza del provvedimento.

Si tratta di organi che hanno un'autonomia che si estende anche agli aspetti economici riconosciuta a livello costituzionale. Intanto, il commissario Enrico Bondi, è già al lavoro e le prime riunioni sulla questione della revisione sono in corso. Entro 15 giorni è tenuto a presentare un cronoprogramma al consiglio dei ministri.

Il decreto prevede tagli alla spesa per 4,2 miliardi da ottenersi in 7 mesi tra giugno e dicembre 2012. Questo importo potrebbe servire a evitare l'aumento di due punti dell'Iva previsto per gli ultimi tre mesi del 2012, anche se Monti afferma che l'aumento "non e' scongiurato". La riduzione della spesa equivale a 7,2 miliardi su base annua e corrisponde percio' al 9% della spesa rivedibile nel breve periodo (80 miliardi).

La spesa pubblica "rivedibile'' nel medio periodo e' pari a circa 295 miliardi di euro ma a breve termine, e' notevolmente inferiore, stimabile in circa 80 miliardi.