Chi pensava (e chi sperava nell'opposizione) che il sindaco di Genova Marco Doria si calasse le brache davanti ai sindacati dell'Amt si è sbagliato di grosso. Pur manifestando tutta la sua attenzione per la situazione del mondo del lavoro, ha mosso i primi passi più difficili in una direzione che mi pare giusta e precisa: tutelare i cittadini e, quindi, i servizi pubblici.
La prima grana pesante che lo aspettava era quella dell'Amt con un'azienda portata al disastro da precedenti gestioni e scelte politico-economiche. Una azienda che ha poco tempo per salvarsi prima di portare i libri in Tribunale.
Doria nell'intervista rilasciata a Primocanale è chiarissimo e non recede di un passo: no all'aumento del biglietto che qualcuno aveva paventato e alcuni avversari insinuato.
No alla privatizzazione a tutti i costi col rischio che per fare cassa i servizi vengano decapitati. Dunque no a ulteriori tagli che finirbbero sulla pelle delle fasce più deboli dei cittadini. No a tasse di scopo come ormai viene sbandierato da qualche gruppo tutte le volte che si devono affrontare i problemi. Le tasse di scopo semmai serviranno per mettere in sicurezza il Fereggiano.
Dunque si dovrà agire sui costi e sugli orari, tema amaro per il sindacato. Ma a quanto pare non ci sarebbero al momento molte altre alternative.
Doria di questo sembra esserne conscio, come lui ha dichiarato poche settimane fa, senza fare "gli ipocriti".
Cronaca
La scelta senza "ma" di Doria
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