Cronaca

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Della vicenda di Finmeccanica, e più in generale della politica industriale di questo paese, sembra che sia impossibile parlare e intervenire se non attraverso eventi traumatici. È indicativo di un Paese in grande difficoltà, che da anni è assente sui grandi temi industriali", così il presidente della Regione Claudio Burlando in una nota, dopo l'arresto dell'amministratore delegato, Giuseppe Orsi. 


La città di Genova e la Liguria sanno bene cosa vuol dire difendere le proprie aziende, da Fincantieri a Ansaldo, a Ilva. Abbiamo provato a cercare sostegno negli ultimi Governi: non sempre è stato facile avere una risposta, con l’eccezione del Presidente della Repubblica, sempre al fianco dei lavoratori.


Per le aziende genovesi di Finmeccanica, avevo personalmente sollevato un dubbio nel novembre scorso, in occasione di una seduta congiunta con il Comune di Genova dedicata alle vicende in atto di Ansaldo Energia, Ansaldo STS e di Ilva, sull’opportunità di affrontare un passaggio così decisivo per il futuro industriale italiano – cioè l’ipotesi di cessione - in un momento di incertezza politica e con una governance del Gruppo indebolita e poco credibile. Avevo sottoposto la questione anche direttamente al presidente Monti, in occasione di un incontro a Roma, ma ancora una volta inutilmente. Non sarebbe stato il caso di affrontare subito il problema?


Tenendo conto delle evidenti difficoltà della Fiat, se l’Italia diminuisse ulteriormente il suo già debole profilo industriale non avrebbe alcuna possibilità di competere nel mondo. E il risanamento finanziario, così faticosamente ottenuto pagando un prezzo altissimo in termini sociali, rischierebbe di essere vanificato, in mancanza di un adeguato sviluppo.
L’attività produttiva nazionale è un argomento ai margini dell’intervento governativo da troppo tempo. Anche la campagna elettorale stenta a porre al centro dei programmi e dei temi in discussione quello che è invece una decisione di importanza capitale per il nostro futuro.


Ma migliaia di lavoratori liguri – e io penso a loro – guardano con grande preoccupazione al proprio futuro e noi con loro. Le notizie di oggi non fanno che aggravare questo stato d’animo.
Mi pare a questo punto urgente dare all’azienda una guida autorevole e demandare al nuovo Governo le decisioni sulle cessioni di asset strategici per il Paese”.