Politica

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"Non parlerò neppure sotto tortura" dice il sindaco di Celle Ligure, Renato Zunino. Ha retto il Pd savonese all'interno di un triumvirato durante l'ultimo periodo. Adesso come tanti suoi colleghi evita di parlare del futuro.

Infatti, la vera partita del potere politico a Savona è già scattata. E guarda alla guida del Pd provinciale. Tra una settimana, il responso delle urne e le dimissioni di Bersani da segretario nazionale tanto in caso di vittoria quanto di sconfitta. Da lì tutte le ricadute sul territorio. A Savona, una delle battaglie più dure con decine di comuni al voto nella primavera 2014 e Vado Ligure in particolare. Si passerà da un congresso. 

Tra coloro che paiono intenzionati a farci qualcosa di più che un pensiero c'è l'attuale sindaco di Millesimo, Mauro Righello. Per il valbormidese il nuovo leader può venire anche dall'entroterra e non sempre dal capoluogo: "Ma dovrà essere un bersaniano". Proprio come lui. 

Tra quelli in prima fila
c'è pure il bersaniano Luca Martino che per il momento resta abbottonato e tra uno scontro e l'altro con il presidente del consiglio comunale di Savona Casalinuovo non rifiuta l'idea. Non meno accreditato c'è pure il renziano Claudio Strinati attuale segreterio cittadino: "Se il partito lo chiedesse potrei pensarci. Un handicap essere renziano? Non direi proprio". 

E per rappresentare
anche il ponente bisogna passare attraverso un accordo con l'elemento ad oggi più rappresentativo quel Franco Vazio tutto preso soltanto dall'entrare in Parlamento: "Prima bisogna vincere". 

Insomma una lotta
di potere tutta da scrivere. Inseguendo la compattezza a parole attraverso quella candidatura unitaria che tutti vogliono e in pochi promuovono.