La Corte d'appello di Genova ha confermato 15 anni e 4 mesi di reclusione per Marcello Lo Verso, l'uomo di 47 anni che nel luglio 2011 sgozzò il padre, Daniele, di 83 anni, nella sua abitazione al Cep di Prà, nel ponente genovese. Il pg Luigi Cavadini Lenuzza aveva chiesto la conferma di primo grado inflitta il 21 giugno 2012 nel processo con rito abbreviato davanti al gup Nicoletta Bolelli.
Il gup aveva anche disposto che Lo Verso, difeso dall'avvocato Mario Iavicoli, passasse cinque anni in un ospedale psichiatrico visto che era stato riconosciuto seminfermo di mente.
La seminfermità era stata riscontrata dal perito che aveva riferito che la patologia potrebbe essere derivata, in parte, da un incidente stradale in cui fu coinvolto nel 2008 procurandogli dei postumi.
Marcello Lo Verso aveva confessato l'omicidio avvenuto in casa del padre il quale, da qualche giorno, lo aveva allontanato dopo un litigio. Aveva riferito di essere entrato nell'abitazione e di avere atteso che il padre si alzasse. Durante la notte, armato di un coltello, si era acquattato nel corridoio.
Cappello di lana in testa e addosso alcuni sacchetti di plastica, aveva colpito il genitore colpevole, secondo lui, di essere spilorcio "perché gli dava solo 50 euro al mese". Poi era fuggito dopo essersi impadronito di mille euro e di alcune medaglie che il padre aveva vinto nei vari tornei di bocce.
Quattro dei figli della vittima erano rappresentati, come parti offese, dall'avvocato Paolo Lavagnino.
Cronaca
Uccide il papà: confermati 15 anni e 4 mesi di carcere per il figlio
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