"Avevo il sospetto che Yamila si prendesse gioco di me, che mi volesse lasciare. Io le avevo anche prestato alcune migliaia di euro per aiutarla a vivere a Genova". Lo ha detto Bruno Calamaro, l'uomo di Prà che in via Biga, a Marassi, ha sparato a una quarantenne cubana, durante l'interrogatorio tenuto dal sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà nel comando provinciale dei carabinieri ha ammesso le sue responsabilità.
Temendo che la donna potesse avere altre relazioni sentimentali e che potesse lasciarlo, Calamaro ha cercato un chiarimento: "Sono andato a prenderla a casa - ha spiegato - per accompagnarla al lavoro. Poi in auto abbiamo litigato e non so cosa mi è successo". Calamaro ha chiesto scusa per il gesto e ha aggiunto: "Non avevo intenzione di uccidere Yamila".
L'uomo, incensurato, è stato sottoposto alla prova forense dello stub per avere la certezza che abbia sparato. Il pm gli ha contestato il reato di tentato omicidio e porto abusivo d'arma da fuoco. Resta, invece, ancora al vaglio della Procura l'aggravante della premeditazione. Calamaro è stato rinchiuso nel carcere di Marassi.
cronaca
Donna ferita a Genova in condizioni critiche, il movente è passionale
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