cronaca

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La pericolosità nel trasporto dei tifosi sugli autobus con le porte aperte era già emersa nel passato durante le riunioni di ordine pubblico che si tengono alla vigilia di ogni partita di campionato in Questura.


E' questo che emerge nell'ambito dell'inchiesta sull'incidente accorso domenica mattina al tifoso del Verona, Giorgio Leoni, 43 anni, che ora si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Galliera dopo essere caduto da un bus mentre si recava allo stadio Ferraris. Una problematica che era già emersa sia dalla polizia che dai carabinieri alla stessa azienda di trasporto che aveva però ribadito che le porte restano aperte come sistema di emergenza quando si verificano le condizioni di maxi afflusso. Secondo quanto denunciato dagli amici del tifoso in coma (le condizioni sono stabili), i sostenitori del Verona sull'autobus dove è avvenuto l'incidente "erano più di 130". Nelle prossime ore polizia municipale e polizia dovrebbero inviare in Procura una relazione su quanto avvenuto.