economia

1 minuto e 38 secondi di lettura
Il prefetto di Genova Giovanni Balsamo scriverà oggi alla presidenza del Consiglio per aprire un tavolo sull'Ilva di Cornigliano. Lo ha riferito il rappresentante di Fiom Genova Bruno Manganaro, secondo il quale dalla riunione è emersa "la difficoltà a confermare gli attuali livelli di occupazione". Nessuno ha fatto cifre, ha sottolineato, ma "si parla di qualche centinaia".

Un primo tavolo tecnico fra azienda, istituzioni locali e autorità portuale si terrà venerdì ha aggiunto Manganaro "per capire quali sono le aree che l'azienda potrebbe eventualmente cedere". "Finché non c'è nuovo accordo vale quello vecchio", del 2005, ha sottolineato il sindacalista secondo il quale "tutti devono sapere che c'è una scadenza che è il 29 settembre", quando scadono i contratti di solidarietà.

"Se arriviamo li' senza soluzione o i lavoratori entrano in fabbrica oppure difenderanno con intelligenza e rabbia il loro posto di lavoro". Antonio Apa, della Uil ha riferito che l'azienda presenterà il piano industriale entro il 15 di marzo. "Speriamo che questa volta sia un accordo serio con numeri veri e non finti come è stato nel 2005", ha sottolineato Stefano Milone della Fim Cisl. Anche il percorso della dismissione di alcune aree industriali da affidare ad altri gruppi industriali per riassorbire gi esuberi è "molto lungo". "I tempi sono molto brevi qualcuno si dovrà fare carico di questi lavoratori' ha detto.

"Esuberi? Speriamo che non ce ne siano e che troviamo soluzioni, sicuramente dei problemi ci sono". Lo ha detto Enrico Martino, capo risorse umane di Ilva al termine di un vertice in prefettura a Genova per discutere dell'impianto di Cornigliano, mentre circolano voci in ambiente sindacale di 300 tagli. Rispondendo ai giornalisti Martino ha osservato che la capacita' massima di forza lavoro dell'impianto non è degli attuali 1.740. "Stiamo lavorando per arrivare il piu' vicino possibile a quel numero".