Prime conseguenze sull'occupazione dopo il sequestro dei due gruppi a carbone della centrale Tirreno Power di Vado Ligure. Da lunedì molti dei 270 lavoratori delle ditte appaltatrici di servizi all'interno dell'impianto vadase resteranno a casa.
Ai dipendenti delle aziende è arrivata la circolare che comunica l'interruzione di ogni rapporto di lavoro con la centrale vadese. Ancora da definire cosa accadrà dal punto di vista sindacale: difficile il ricorso agli ammortizzatori sociali per tutti.
"E' una situazione decisamente difficile - sottolinea Maurizio Perozzi, della Rsu della centrale - Non tutti i lavoratori dell'indotto potranno usufruire della cassa integrazione in deroga". Tra le ditte coinvolte ci sono la Mib, che si occupa di pulizie industriali, e che opera in Tirreno Power da più di 20 anni, con 70 operai, che da lunedì resteranno a casa; e la Cmt che si occupa di ponteggi, con 40 operai, che sarà bloccata.
economia
Tirreno Power, dopo il sequestro molti lavoratori dell'indotto restano a casa
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