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Oggi alle 17.45 presso la Sala della Borsa di Genova si svolgerà "l'incontro - dibattito: Genova, l'economia e le grandi famiglie" in occasione della presentazione del volume "I top ten, la storia di Genova e del Tennis Club", il libro dedicato ai 120  anni del Tennis Club Genova che è stato scritto da Franco Manzitti.  Un appuntamento importante con relatori illustri come il Presidente di ANSA e FIEG Giulio Anselmi, il Direttore del Secolo XIX Umberto La Rocca e l'avvocato Giuseppe Pericu, Sindaco di Genova dal 1997 al 2007. Modera il dibattito Anna Orlando.

"Siamo orgogliosi di aver organizzato questo evento - spiega Rodolfo Lercari, Presidente del Tennis Club Genova -  sarà l'occasione per raccontare la storia del nostro circolo ma soprattutto di Genova: grandi personaggi della nostra città hanno guidato infatti il Tennis Club Genova. E ne approfitteremo per annunciare due grandissime sorprese", conclude Lercari.  E come spiega l'autore Franco Manzitti il legame tra il TC Genova e la città è stato molto stretto: "Il filo che li tiene uniti è quello rosso non della definizione classica, ma piuttosto della terra di questo colore che si calpesta giocando a tennis, lo sport che ci hanno insegnato gli inglesi. Lungo questo filo rosso del tennis, scavando nella storia di 120 anni del mitico Tennis Club di Genova, che ha appena celebrato i suoi "primi" 120 anni, si trovano i "Top Ten", i magnifici Dieci presidenti che hanno guidato il prestigioso circolo dal 1893 della fondazione fino ad oggi. Il libro che porta questo titolo racconta la storia dei 120 anni attraverso questi presidenti che rappresentano altrettanti grande famiglie di quella che una volta si chiamava la "buona società" genovese. Si tratta di nomi che resterebbero scolpiti negli annali anche a prescindere dal filo rosso del tennis per la loro importanza nelle vicende economiche, sociali, politiche e perfino mondane di questa città. Si tratta di famiglie che hanno scritto e continuano a scrivere pagine importanti dello sviluppo genovese.Si va dal presidente-fondatore, Nino Brocchi, il commendatore, imprenditore di aziende industriali marittime, il meno conosciuto di tutti, al marchese Pierino Negrotto Cambiaso, nobilissima schiatta, grande proprietario terriero, agricoltore, soldato delle guerre Africa e poi nel primo conflitto mondiale, deputato e senatore del Regno d'Italia, campione di tennis noto perchè giocava ( e vinceva) con il monocolo incastrato nell'occhio sinistro. Si passa per Emilio Bocciardo della famiglia che possedeva la più grande conceria della città in riva al Bisagno, una fabbrica che aveva 2000 operai ancora negli anni Sessanta. Bocciardo era anche un grandissimo pittore. Si arriva a Beppe Croce, il nonno del celeberrimo presidente della vela mondiale, grande sindaco di Nervi per venti anni, super assicuratore e supermondano, amico di re, regine e primo importatore di campi da tennis in Italia. Si arriva al personaggio chiave di questa storia, Angelo Costa che regnò sul Tennis Club dal 1939 fino alla sua morte, nel'estate del 1976. Il capo dei Costa e del Tennis è stato forse il più importante genovese del Dopoguerra, il presidente confindustriale della Ricostruzione, il nume tutelare della città, nell'incrocio tra impresa privata, potere pubblico, scontro ideologico. Dopo di lui il filo rosso allinea un'altra grande famiglia genovese, i Cauvin, con la presidenza di Gian Vittorio, imprenditore di rango, presidente della camera di Commercio, uomo chiave nella trasformazione di Genova post industriale. E poi Gianpiero Mondini, socio dei Garrone nella Erg, superdirigente dell' azienda petrolifera e supersportivo, l'uomo che presiedette il Col al Mundial genovese del 1990.  Dopo di lui l'avvocato Aldo Mordiglia, che ha portato l'eccellenza delle professioni al vertice del Tc, con il suo studio legale marittimo, uno dei più affermati in Europa. E ancora Giorgio Messina, un altro dei grandi e longevi presidenti, della famiglia di armatori e terminalisti che segna la storia marittima genovese per arrivare al presidente di oggi, Rodolfo Lercari, anche lui di famiglia che sprofonda le radici nella storia genovese, affermato a livello europeo nel ramo delle perizie assicurative. Il filo rosso del tennis lega tutto questo in una continuità famigliare di tradizioni imprenditoriali e professionali che illustrano la città e si prestano a un bel dibattito sul ruolo delle grandi famiglie. Dentro e fuori il campo da tennis", conclude Manzitti