
In realtà la cosa è vietata trattandosi di provvedimenti costituzionali, ma di fatto si tratta proprio di quello. Perché è previsto il contingentamento dei tempi per gli interventi e una data finale certa in cui votare.
C'è chi fa riferimento ad un situazione analoga vissuta dal governo Berlusconi ma in quella circostanza la data limite fu fissata a tre mesi, mentre in questo caso saremmo nell’ordine dei 10/12 giorni. A Palazzo Madama insomma il tema delle riforme è quanto mai caldo, con circa 6000 emendamenti ancora da discutere, soprattutto per la brusca accelerazione che il premier Matteo Renzi vuole imporre.
RIFORME SENATO, SEDUTA SOSPESA
In mattinata la seduta del Senato sulle riforme è stata sospesa a seguito della convocazione della conferenza dei capigruppo da parte del presidente del Senato Pietro Grasso.
In aula, il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda aveva appena chiesto che ciò avvenisse, alla luce dell'andamento dei lavori della mattinata: l'aula ha approvato solo due emendamenti nel giro di un'ora.
"Riflettiamo su una strategia per rendere il dibattito costruttivo ma anche conclusivo", aveva detto Zanda.
IL COMMENTO
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