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“Siccome la politica si basa come sempre sul consenso a breve termine – continua – queste scelte impopolari non verranno mai compiute. Mi spiego meglio con un esempio concreto, il famoso accordo su Amt: il polpo è cotto, ci era stato detto, e invece poi abbiamo scoperto che non era cotto per niente, la riprova di una politica parolaia e incapace di guardare oltre e di dire una cosa molto chiara. E cioè, che se un’azienda non funziona bisogna fare le scelte necessarie, non mettere pezze, non ipotecare i fondi europei da qui a quattro anni, non lasciare la grana al Comune, e per di più da furbetti, dandosi di gomito tra Presidente della Regione e l’attuale candidata alle prossime elezioni nonché assessore alle infrastrutture, perché tanto i quattro milioni li pagheranno il sindaco Doria e palazzo Tursi.
Questo significa, banalmente, non risolvere i problemi. In tutto cià, la cosa più grave che vedo è proprio una politica che non ha il coraggio di creare il consenso su scelte drastiche e impopolari che però servono”.
IL COMMENTO
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