cultura

1 minuto e 2 secondi di lettura
 La scuola italiana fa un salto di qualità, ma le risorse pubbliche a disposizione sono sempre meno. E' il quadro disegnato dal rapporto Ocse "Uno sguardo sull'Istruzione 2014", diffuso oggi.

Studenti e insegnanti promossi, dunque, soprattutto in matematica. Nel 2003 il 32% degli studenti non se la cavava bene coi conti, classificandosi sotto il livello 2, percentuale scesa al 25% del 2012. Più ferrati in matematica rispetto al passato anche gli adulti tra i 25 e i 34 anni. Ma rispetto ad altri paesi, l'Italia resta un gradino più in basso, anche per quanto riguarda le capacità di lettura.

Chi la fa da padrone, però, sono sempre i tagli. L'Italia è stata l'unica a togliere risorse all'istruzione ancora prima dell'acutizzarsi della crisi (-3% per la scuola, contro il 38% di media Ocse). Scendono le buste paga degli insegnanti tra il 2008 e il 2012, in parte compensate dagli scatti d'anzianità. Aumenta il numero medio di studenti per docente (1/12), che ora si avvicina alla media Ocse (1/14 per la primaria, 1/15 per le medie), per effetto del turnover che ha fatto alzare la quota degli over 50 sul totale del corpo docente (62%), un primato tra i paesi Ocse. A conti fatti, i tagli sono stati del 15% sulla scuola primaria e del 20% sulle medie.