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L'assessore: "Nelle scuole c'è pochissima attenzione al tema"
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Si parla poco in classe di diritti umani, la scuola italiana deve ripensare a come affrontare questo tema importantissimo e "lo deve fare attraverso lo sviluppo di unità didattiche che consentano, attraverso le diverse discipline, di avviare una discussione a tutto tondo sui diritti, in un percorso storico dell'umanità e della nostra civiltà, lungo un tema letterario, culturale e altri legati alla carta costituzionale che non siano solo giuridici ma legati ai temi della convivenza civile". Lo ha detto l'assessore alla Formazione e Università Pippo Rossetti che ha ricordato l'adesione della Regione all'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.

Rossetti ha ricevuto il volume del Centro per l'educazione dei diritti umani curato da Stella Acerno 'Ma che diritti? Cosa sappiamo e cosa non vogliamo sapere'. "Malgrado la sensibilità di tanti insegnanti e l'attività di tanti volontari - ha detto Rossetti - , nelle scuole c'è pochissima attenzione ai diritti umani e alla Carta Costituzionale, alla storia delle nostre istituzioni, nonostante queste materie siano nei programmi. Il problema da risolvere è non lasciarle alla libertà dei gruppi di classe e degli insegnanti ma definire un vero e proprio percorso educativo".