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La Liguria come laboratorio politico nazionale per la sinistra “insoddisfatta” da Matteo Renzi. Col passare delle ore quello che poteva sembrare uno scenario irrealistico sta prendendo sempre più corpo. Il combinato disposto di alcuni fattori sta alimentando questa ipotesi: da una parte ci sono le dichiarazioni di Cofferati che non riconosce il voto delle Primarie e denuncia irregolarità, dall’altro la rottura totale tra Stefano Quaranta (Sel) e Raffaella Paita.

In questo scenario si inseriscono le dichiarazioni rilasciate a Primocanale da Pippo Civati, parlamentare democratico e da tempo oppositore delle politiche renziane. “C’è un disagio nel Partito Democratico che si è acuito in queste ore fuori dalle soglie a cui eravamo abituati. Questo problema lo sollevo da tempo”, dice Civati. “Quando si perde, non tanto l’identità che abbiamo sparito tempo fa, ma il concetto di alternativa rispetto alla destra, questo porta a una serie di problemi che devono essere valutati per le conseguenze a cui possono portare”, dichiara l’esponente del Pd, richiamando tra le righe agli accordi tra Raffaella Paita ed esponenti del Nuovo Centrodestra. “Spesso la facciamo troppo facile, ma in Liguria mi sembra che la situazione sia apertissima. Quello che faranno Cofferati, Quaranta e la parte più tradizionale della sinistra potrà avere rilevanza non soltanto a livello ligure”, aggiunge Civati.

Ci si interroga intanto sulla possibilità di un intervento del premier e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi sulle polemiche scaturite in merito alle presunte irregolarità legate alle Primarie. “Ci sono due problemi che si sovrappongono”, dice Civati. “Su quello politico non credo che ci sarà un intervento forte, ma su quello della regolarità e della legittimità delle primarie ritengo che Renzi non possa non intervenire. Anche perché lui nasce con le Primarie”.