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"Lo conoscevo da parecchi anni" - racconta la vicina di casa - "la moglie da Milano si era trasferita qui e lui la raggiungeva spesso. Avevano scoperto questi luoghi grazie ad una loro amica, che viveva qui in quello che poi è diventato il loro appartamento."
Il giudice era un grande amante della campagna: "Coltivare l'orto, in particolare, era la sua passione", dice la signora. "Una persona estremamente cortese e disponibile, normale e semplice, che aveva un bellissimo rapporto con gli altri. Entrambi erano originari del sud, lui aveva studiato a Perugia, dopodichè si era trasferito a Milano dove era sempre rimasto. Per quello che so si è sempre occupato di fallimenti e in generale di diritto commerciale. Era un uomo estremamente rigoroso."
E la notizia di una morte così assurda, ovviamente, non è facile da metabolizzare. "Sono rimasta assolutamente sconvolta, parlavamo in giardino la mattina di Pasquetta. Avevamo parlato dell'orto, delle piante, del suo nipotino cui era molto affezionato... una cosa terribile e soprattutto impensabile, aveva modi cordialissimi, mai stato arrogante".
IL COMMENTO
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