Dopo il 'no' al referendum greco si cerca di far ripartire il complicato ingranaggio delle trattative europee. Intanto, il ministro greco Yanis Varoufakis annuncia le sue dimissioni: a suo dire per "facilitare un'intesa". Ma per la Germania al momento non ci sono le condizioni per riaprire le trattative. Tutto dipenderà da ciò che Atene proporrà per uscire dallo stallo.
Angela Merkel, per bocca del suo portavoce, chiarisce la posizione di Berlino dopo l'esito del referendum. Una posizione che in parte riflette quella dell'Eurogruppo, che riunisce i ministri dell'Economia e delle Finanze della zona euro e che si riunirà domani a Bruxelles.
Ma intanto, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ribadisce che la ristrutturazione del debito ellenico, che il premier greco Alexis Tsipras, considera la base per qualsiasi negoziato, non può essere presa in considerazione dalla Germania. Il premier italiano, Matteo Renzi, chiede che si trovi una via per "uscire dall'emergenza".
VAROUFAKIS SI DIMETTE - E il ministro dell'Economia greco, Yanis Varoufakis, annuncia le proprie dimissioni su Twitter e spiega sul suo blog di aver lasciato l'incarico per consentire al primo ministro, Alexis Tsipras, di stringere più facilmente un accordo con i creditori: "Considero mio dovere aiutare il premier a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri", ha aggiunto l'ex ministro, "e porterò con orgoglio il disgusto dei creditori".
MERKEL, "DIPEDENDE DA ATENE" - "La porta resta sempre aperta", ma visto il risultato del referendum "al momento non ci sono i presupporsi per nuove trattative su altri programmi di aiuto". Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, a Berlino in conferenza stampa. "Molto - ha aggiunto - dipende dalle proposte che la Grecia metterà adesso sul tavolo". Posizione che si rilfette nella nota diffusa dai ministri dell'Economia e delle Finanze della zona euro che si riuniranno domani alle 13 a Bruxelles: "I ministri si aspettano nuove proposte da parte delle autorità greche", si legge in una nota.
RENZI SU FACEBOOK - La Grecia "é in una condizione economica e sociale molto difficile. Gli incontri di domani dovranno indicare una via definitiva per risolvere questa emergenza". Lo scrive su Facebook il premier Matteo Renzi, parlando del "cantiere" Grecia, che dopo il referendum va affrontato "rapidamente" nelle capitali europee e a Bruxelles. "Non è più rinviabile", dopo il referendum greco, "il cantiere dell'Europa", a partire dalla crescita, prosegue il presidente del Consiglio. Serve "politica, non solo parametri. Se restiamo fermi, prigionieri di regolamenti e burocrazie, l'Europa è finita".
SUMMIT EUROZONA STRAORDINARIO - Un summit straordinario dei Paesi della zona euro è stato convocato per domani pomeriggio, preceduto da un Eurogruppo: questa la risposta dell'Ue alla vittoria del 'no' nel referendum voluto dal premier greco Alexis Tsipras. A chiedere un vertice 'ad hoc' dell'area euro sulla Grecia sono stati la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francoise Hollande nel corso di una telefonata avvenuta in vista dell'incontro che si svolgerà in serata a Parigi. L'iniziativa è stata sollecitata anche dall'Italia. Il premier Matteo Renzi, a quanto si è appreso, avrebbe detto chiaro e tondo a Parigi e Berlino che non si può andare avanti con il 'format a due', ma che serve il coinvolgimento di tutti i leader e delle istituzioni Ue.
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Grecia: Varoufakis si dimette, Merkel gela trattative, Grexit più vicino
Dopo l'esito del referendum
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