
A Bruzzone viene contestato di aver speso circa 78.000 euro in ristoranti e viaggi. A Biasotti vengono contestati circa 11.000 euro per i primi sei mesi del 2008, poi venne eletto deputato per il Popolo delle Libertà. Una parte cospicua di questi soldi, secondo l'accusa, sarebbe stata spesa per una consulenza data a un'associazione per uno studio per cambiare il nome alla lista personale con cui era stato eletto in Consiglio regionale.
Chiuse le indagini anche su Tirreno Bianchi, del Pdci Sinistra Arcobaleno, al quale vengono contestati 70.000 euro per spese rendicontate per fini istituzionali, ma che l'accusa ritiene compiute per fini privati. L'attuale console della Compagnia Pietro Chiesa a Primocanale si è detto sorpreso: "Non mi sono mai stati contestati i conti del 2008-2009. In mano non ho ancora ricevuto niente, devo ancora capire cosa mi viene contestato. Ho sempre applicato le normative che c'erano in Regione. Nel 2006, tra l'altro ho fatto un'assicurazione per danni amministrativi per essere sicuro di non incorrere in errori".
"Tengo a precisare che questa indagine risale a tre anni fa e già allora fornii tutti i chiarimenti alla Corte dei Conti - ha chiarito Sandro Biasotti in un comunicato, specificando che si tratta di "poche migliaia di euro spese nei primi mesi del 2008 dal mio gruppo regionale per esclusive attività politiche. Ho piena fiducia nella magistratura alla quale sono certo di dimostrare la mia correttezza. Chi mi conosce sa della mia onestà dimostrata in 16 anni di attività politica e sopratutto nei 5 anni in cui ho governato la Regione e per la quale nell'interesse dei liguri ho gestito svariati milioni di euro senza mai essere sfiorato da dubbi e/o sospetti".
IL COMMENTO
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