
Ad una verifica più accurata i militari, insieme ai veterinari dell’Asl 1 Imperiese nel frattempo intervenuti su richiesta della Capitaneria di Porto, hanno potuto confermare trattarsi effettivamente di aragoste sotto misura, catturate mediante una particolare attrezzatura che viene calata sul fondo marino, denominata nassa.
Tra l’altro in questo periodo la pesca dell’aragosta è anche vietata dalla normativa vigente (il divieto va dal 1° gennaio al 30 aprile di ogni anno), proprio al fine di salvaguardare il ripopolamento di questa specie pregiata, presente sui fondali della costa imperiese, anche per questo meritevoli di particolare attenzione e tutela.
L’accaduto è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria, e l’attrezzatura da pesca utilizzata è stata posta sotto sequestro.
Ma per i tre esemplari di aragosta, questa volta, c’è stato un lieto fine: erano ancora ben vive ed in ottime condizioni, così sono state subito restituite al mare, rilasciate al largo di Imperia al di sopra di un fondale roccioso, dall’equipaggio della dipendente motovedetta CP 2110.
IL COMMENTO
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