cultura

I consiglio dell'agricoltore Silvio Grosso
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L’uomo profuma di personaggio e la pratica che svolge rappresenta una vera e propria arte della ruralità. Il mix delle due cose regala perle di saggezza, immagini di un mondo quasi del tutto tramontato e di vita vera.

Silvio Grosso è operaio comunale di Savignone, tra le sue passioni anche l’astrologia e soprattutto la terra. Durante le settimane di primavera si dedica, poi, con cura certosina agli innesti.
 
La sua spiegazione scatta dalla modalità a corona detta anche "in ta pelle" ideale per il castagno. L'inizio deve avvenire con il taglio dell’albero con l’immissione della marza – detta tessua in dialetto - tra la pelle e il legno . Poi avanti con il metodo Silvio Grosso tra parole insolite e sorprese come il "becco di scigua".

Poi necessario proseguire e qui, l’agricoltore di Savignone si avvale anche di uno speciale prodotto: il cicatrizzante.  

Risposta diretta sui tempi. Silvio Grosso non ha dubbi in merito a quanto impiegherà l’albero di castagne per iniziare il proprio lavoro: "Quest'anno, il tronco innestato può crescere di 50 o 60 centimetri".

Invece per alberi di pere, ciliegie e mele - che nel caso di Silvio Grosso sono soprattutto qualità fosse e anurche suo dire risalenti addirittura ai romani - il metodo è quello a spacco: l’applicazione si avvale di un cacciavite e deve avvenire esclusivamente quando l’albero è senza foglie. Nel caso del pesco poi c’è un altro metodo di innesto, a occhio, e lo si fa ad agosto.