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A salvezza raggiunta c'è da fare chiarezza
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Il Genoa è a un bivio, lo è soprattutto Preziosi. La permanenza in rossoblù di Giampiero Gasperini è affare non dell’allenatore ma della società. Anche i tifosi, persino quelli tarantolati con mister miracolo, non c’entrano più nulla. La bella coppia che ha fatto vedere un gran Genoa quando c’erano i soldi ha resistito anche nel mare in tempesta. Il Gasp ha tenuto a galla il zatterone, spesso da solo, e il presidente ha potuto prendere tempo.

Adesso però a salvezza raggiunta c’è da fare chiarezza e solo il presidente lo può fare. I bilanci come sono? C’è possibilità di qualche investimento? C’è bisogno di vendere Izzo, Perin, Pavoletti e altri? Lecito domandare, cortesia è rispondere. Sullo sfondo, neppure troppo c’è lui: Gasperini. Insieme alla squadra al suo staff e ai dirigenti ha vinto la sua personalissima crociata. In politica si direbbe che è premier per acclamazione, senza fare le primarie e neppure dell’altro.

Cosa gli si può addebitare? Nulla, ma c’è chi lo attacca perché sarebbe connivente con Preziosi, insomma non metterebbe in piazza la reale situazione del Grifo. Il mister intanto è un dipendente e poi cosa ne può? Al Genoa tiene particolarmente, è evidente, gli dai 4 asini e li deve far trottare. Piazzare la squadra al decimo posto è una sua impresa, come quella di tirare su 60 milioni di plusvalenze in due anni e mezzo.

Ecco però quella figura lì lui proprio non vuole più farla, quel rischio lì non accetta di prenderselo. In nome di chi? E poi non sono proprio tutte dame di San Vincenzo con cui ci si può confidare. Mercato tra l’altro ne ha. Però che peccato sarebbe perderlo e lo sa pure Preziosi a cui va riconosciuto di averlo lanciato e pure rilanciato, e di averlo blindato con anni di contratto. Pentito non dovrebbe essere.

Per questo spazi di manovra ce ne sono, ma il presidente deve spiegare cosa ne vuol farne del Genoa e se è vero che ci sono altri cinesi all’orizzonte. Ma col precedente di Sassuolo capisce bene che la tifoseria è un po’ disorientata. Avanti, è l’ora delle scelte anche se in quel vassoio che sta davanti a tutti, nessuno avrebbe neppure un dubbio su cosa fare e lo stadio durante Frosinone-Genoa ha già scelto col pollice ben su per il Gasp. Patti chiari e si va, altrimenti avanti il prossimo compreso il salto nel buio.