cronaca

Il papà di Francesca Bonello: "Assurdo, sembra colpa nostra"
1 minuto e 39 secondi di lettura
"La vita di nostra figlia non ha prezzo perchè nessuno ce la potrà restituire. Ma è assurdo decurtare un risarcimento del 25% perchè si presume che su quel bus lei non indossasse la cintura di sicurezza". È molto amareggiato Paolo Bonello, padre di Francesca, la studentessa genovese dell'Erasmus morta insieme ad altre 12 ragazze il 20 marzo sul pullman in Spagna.

È notizia recente che l'assicurazione ha proposto alle famiglie delle vittime un risarcimento decurtato del 25% perché i passeggeri non indossavano le cinture di sicurezza. Paolo Bonello conferma e rincara: "Sembra quasi che la colpa dell'incidente sia stata delle ragazze che non indossavano la cintura o di noi genitori che le abbiamo mandate a studiare in Spagna". Anche il premier Matteo Renzi si è detto amareggiato. 

L'indennizzo andrebbe ora accettato entro il 31 luglio. "Una proposta assurda a cui non abbiamo neppure dato una risposta perchè si basa sul presupposto che l'inchiesta spagnola, ancora in corso, abbia già acclarato che Francesca e le altre vittime non indossavano la cintura, mentre non è così e l'unica certezza è che l'autista del bus ha ammesso di essere stato colto da un colpo di sonno mentre era alla guida", afferma Paolo Bonello. I soldi del risarcimento, spiega, saranno comunque devoluti alle attività di volontariato che seguiva Francesca.

Fra le 13 vittime del pullman sette sono italiane e i loro genitori hanno dato vita al progetto che si chiamerà 'Genitori Generazione Erasmus 20 Marzo 2016 - Uniti perché non accada mai più'. "Vorremmo essere un pungolo perchè tragedie come queste non accadano più - ha spiegato Paolo Bonello - ad esempio si dovrebbe rendere più sicuri i bus con un sistema di sicurezza che avverte quando non vengono allacciate le cinture, come accade sulle auto. E poi c'è l' altra assurdità che gli indennizzi calcolati dalle compagnie assicurative cambiano da nazione a nazione, all'interno dell'Ue".