cronaca

Il giudice: "L'amministrazione è tenuta a mantenere pulito il proprio territorio”
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Il giudice di pace ha disposto un risarcimento nei confronti di un bambino di nove anni rimasto punto da una siringa mentre giocava in piazza assieme ai suoi coetanei. Ad essere condannato è stato il comune Porto Venere che dovrà versare 4.800 euro di danni morali alla famiglia del piccolo. L’episodio risalente all’aprile del 2013 era avvenuto nella centralissima piazza Bastreri, dove il bambino, che all’epoca dei fatti aveva sei anni si era punto con un l’ago di una siringa che qualcuno aveva abbandonato a terra.

La famiglia fece eseguire al bambino diverse terapie ed esami clinici per verificare l’eventuale insorgenza di malattie trasmissibili dal sangue infetto, come l’epatite e l’Hiv, tutti fortunatamente scongiurati.

Durante l’arco delle visite i genitori avevano più volte richiesto al comune di farsi rimborsare le spese mediche sostenute per le terapie, di fronte al rifiuto da parte dell’amministrazione è scattata la denuncia e la richiesta di presentazione in tribunale dove il giudice ha giustificato la sentenza sostenendo che il comune “E’ tenuto a mantenere pulito il proprio territorio”.

“L’accaduto ha portato ai genitori una sofferenza notevole”, ha proseguito il giudice, aggiungendo che: “E’ innegabile che il fatto abbia leso il diritto alla salute del piccolo, nel senso della sola minaccia di lesione ha portato a esami da considerarsi invasivi stante l’età del bimbo». Il comune, tuttavia, non sembra intenzionato a darsi per vinto, e ha già proposto di presentare ricorso al tribunale civile contro la sentenza.