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Si tratta di un algerino di circa 25 anni, il cui nome è ancora in fase di accertamento. Il giovane si era registrato, intorno alle 17.30, al centro di accoglienza del Parco Roja di Ventimiglia e dopo aver cenato si è allontanato con una trentina di migranti di nazionalità diverse per tentare di espatriare. Identificarlo è stato difficile, perché non aveva con sé i documenti.
Assieme al gruppo di persone aveva appena imboccato la ferrovia, ma non si è accorto dell'arrivo del convoglio - un regionale francese partito dalla stazione di Ventimiglia e diretto oltreconfine - ed è stato investito. Gli operatori della Croce Rossa hanno cercato di contattare con un parente della vittima che si trova a Milano, per concludere assieme alla polizia le procedure di identificazione e iniziare quelle di rimpatrio della salma. Al centro di accoglienza di Ventimiglia anche alcuni amici per contribuire al riconoscimento.
"Questa situazione va avanti da diverso tempo - commenta il sindaco della cittadina, Enrico Ioculano - La responsabilità è di chi ha poca voglia di cooperare e occuparsi politicamente del tema. Le contraddizioni dell'Unione Europea si materializzano in questi fatti". Il sindaco conferma che quest'anno i flussi non sono diminuiti in inverno e che il Parco Roja rimarrà in funzione finché i numeri rimarranno questi.
Un'altra vittima al confine, a pochi mesi dalla tragedia di Milet, la giovane eritrea morta in autostrada a qualche centinaio di metri dalla frontiera. Quasi ogni giorno le comitive di migranti si avventurano per ogni via possibile, anche se pericolosa, pur di raggiungere la Francia.
IL COMMENTO
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