
Dagli accertamenti risulta che la sutura del tratto intestinale era saltata e viene operato nuovamente. Il paziente, nonostante la seconda operazione, muore il 5 agosto. I tre medici, assistiti dall'avvocato Antonio Rubino, puntano il dito contro la macchina suturatrice sostenendo il malfunzionamento della stessa. Le indagini del pm Stefano Puppo, però, appurano che vi fu una responsabilità dei tre medici che seguirono il caso e che non si accorsero che la ferita non era stata ricucita correttamente.
IL COMMENTO
Gli antenati dello Skymetro, 300 miliardi di lire gettati al vento
Salis e Bucci, pragmatici e secchioni che fanno collaborare le istituzioni