cronaca

Tentò di portare in Francia una famiglia nigeriana
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 Si è conclusa con una richiesta di pena a 3 anni e 4 mesi di reclusione, e il pagamento di 50mila euro di ammenda, la requisitoria del pubblico ministero Grazia Pradella, di Imperia, al processo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede sul banco degli imputati Felix Croft, il "no border" francese di 28 anni abitante a Nizza arrestato nel luglio scorso alla barriera autostradale di Ventimiglia mentre all'interno della propria auto tentava di portare in Francia una famiglia di migranti nigeriani composta da marito, moglie, due bambini e il fratello del marito.


Difeso dall'avvocato Ersilia Ferrante, Croft si è sempre detto innocente, spiegando di aver trasportato i migranti per scopi umanitari e non di lucro. "Noi abbiamo chiesto l'assoluzione piena, o in subordine quella per insufficienza di prove - è il commento del legale -. Ci è parsa una requisitoria particolarmente pesante, nella quale il pm sosteneva che la norma tutela non solo l'ordine pubblico ma anche la sicurezza nazionale, con riferimento ai fatti di terrorismo. Comunque sono state accordate anche le attenuanti generiche".

 "Certo che lo rifarei. Anzi, continuo a pensare che ciò che ho fatto è normale e doveva essere così, in quanto corrisponde ai principi del diritto internazionale", ha detto Croft, all'uscita dal palazzo di Giustizia di Imperia, dopo la requisitoria del pm Grazia Pradella. "Come francese - ha affermato - è nella mia cultura aiutare. Per quanto riguarda la Procura, beh ha fatto il suo lavoro".