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Antonella Olivieri, responsabile dell'Osnami, ha tracciato un bilancio della legge sulla iodoprofilassi: "A 12 anni dalla sua approvazione, lo stato nutrizionale iodico degli italiani è migliorato - rileva - Il sale iodato su quello venduto nella grande distribuzione è arrivato al 60%. Prima della legge, era solo il 30%. Ma bisogna ancora lavorare: l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l'80-85%".
I dati sulla ioduria (cioè la presenza di iodio nel'organismo) raccolti su 2500 bambini in età scolare tra il 2015 e 2016, mostrano che è sufficiente in Liguria, Toscana, Marche e Lazio, e 'quasi sufficiente' in Sicilia. Il risultato più importante ottenuto in questi ultimi due anni, commenta Olivieri, "è l'aver accertato che in Liguria, Toscana, Lazio e Sicilia il gozzo in età scolare è stato sconfitto".
E' la prima volta che si può dire che, almeno in quattro Regioni, il gozzo nei bambini non è più una patologia endemica. Dati incoraggianti, aggiunge Olivieri, che "indicano che dobbiamo insistere con la iodoprofilassi". A tal fine il Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Iodoprofilassi del Ministero della Salute ha voluto promuovere un documento sull'uso del sale iodato in età adulta e pediatrica, con 13 tra società scientifiche e associazioni. Il messaggio è "poco sale, ma iodato, per prevenire le malattie legate all'eccessivo consumo di sale e i disordini da carenza iodica"
IL COMMENTO
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