cronaca

Pochi elementi a sostegno dell'ipotesi suicidio
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Nessun componente dell'equipaggio del cargo Msc Giannina sa spiegare che fine ha fatto il comandate ucraino scomparso nel nulla durante la traversata fra Gioia Tauro e Genova. Ignota anche l'ora in cui l'uomo è sparito: qualche marittimo ha detto nella notte fra giovedì e venerdì, altri subito dopo la partenza dalle coste calabresi, ovvero dopo le 18 di giovedì.

Il pm genovese Marcello Maresca titolare dell'indagine sulla scomparsa di Juri Kharytonov, 54 anni, ucraino come il resto dell'equipaggio, ha disposto il sequestro della nave ancorata al Psa di Genova Pra'. In un primo momento sembra che il sequestro fosse limitato alla sola cabina del comandante. Poi, con il passare delle ore, è trapelato che il provvedimento riguarda tutta la nave.

Le indagini avviate avrebbero accertato che il comandante era regolarmente nella plancia di comando quando la nave ha lasciato il porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria): le sue tracce si sarebbero perse dopo alcune ore, nella notte fra giovedì e venerdì. L'allarme è stato lanciato dal primo ufficiale di coperta il mattino successivo dopo avere cercato per ore e ore il comandante senza trovarlo.

L'ultima volta sarebbe stato visto nell'area che separa la plancia di comando e la sua cabina. Cabina in perfetto in ordine e da cui non è sembra essere sparito alcun oggetto di valore, denaro compreso. Le prime testimonianze rese dai marittimi definiscono Kharytonov equilibrato e apparentemente senza grossi problemi personali. Questo potrebbe togliere sostanza alla tesi che l'uomo possa essersi suicidato gettandosi in mare, anche se per ora gli investigatori non escludono alcuna ipotesi. In considerazione anche la possibilità, per ora meno circostanziata ma non esclusa sino alla fine degli interrogatori, che il comandante possa non avere mai lasciato le coste calabresi a bordo del Giannina.