
I poliziotti della squadra mobile e della polizia di frontiera hanno prelevato i due ufficiali a bordo della nave, ancora ormeggiata nel porto di Genova, perchè ritenevano che ci fosse pericolo di fuga.
Gli arrestati, che sono anche accusati di aver fatto sparire il corpo del comandante in mare, hanno sempre negato di avere litigato con il connazionale scomparso in seguito ad una discussione nata per avarie ai motori che avevano costretto la nave a fermarsi due volte in mare aperto.
Dall'analisi della scatola nera emergerebbe che i due avrebbero ucciso il comandante perché questi si sarebbe arrabbiato con loro per due avarie al motore che rischiavano di ritardare l'arrivo dell'imbarcazione nel porto di Genova. Il comandante sarebbe sceso in sala macchine e qui sarebbe nata la discussione, con minacce da parte del superiore di possibili provvedimenti disciplinari.
La lite si sarebbe protratta anche sul pontile dove si sarebbe consumato l'omicidio. I due poi si sarebbero disfatti del corpo buttandolo in mare. Decisive sono state alcune macchie di sangue da trascinamento rilevate sul pontile e altre macchie di sangue sulla divisa di uno dei due.
Nella loro ricostruzione ci sono contraddizioni e alcune macchie sospette sono state trovate sulle loro tute di lavoro. Gli esami della polizia scientifica le avrebbero identificate come sangue del comandante scomparso. I due arrestati sono stati rinchiusi in carcere e sottoposti ad altri accertamenti. Domani mattina potrebbero essere interrogati dal magistrato Marcello Maresca.
IL COMMENTO
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