
I ricercatori dell'Iit-Istituto Italiano di Tecnologia hanno dimostrato che l'utilizzo di un braccialetto sonoro, ABBI, aiuta i bambini non vedenti di età 3-5 anni a orientarsi nello spazio, comprendendo la posizione del loro corpo e quello degli altri nell'ambiente anche attraverso giochi sonori. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista internazionale Frontiers in Integrative Neuroscience e verranno presentati oggi durante il convegno "Occhio della Mente. Le Nuove sfide per la riabilitazione visiva", promosso dall'Istituto David Chiossone Onlus per i ciechi e gli ipovedenti, che ha collaborato attivamente alla ricerca.
Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca U-Vip di Iit, coordinato da Monica Gori, che si dedica allo sviluppo di tecnologie e strategie multisensoriali da utilizzare in campo riabilitativo quando una delle modalità sensoriali delle persone è compromessa. Il braccialetto sonoro ABBI (Audio Bracelet for Blind Interaction) è stato costruito dai ricercatori di Iit all'interno di un progetto europeo per fornire ai bambini non vedenti un segnale uditivo che, quando è in movimento perché il corpo lo guida, viene trasformato dal cervello in un segnale spaziale, simile a quello che si avrebbe in bambini vedenti, generando così una mappa del corpo nello spazio.
Per dimostrare l'efficacia riabilitativa di ABBI, i ricercatori e il personale medico dell'Istituto Chiossone hanno studiato il comportamento di un gruppo di bambini non vedenti di età dai 3 ai 5 anni, all'interno di un protocollo di riabilitazione durato 3 mesi, durante cui il braccialetto sonoro veniva vestito dai bambini o da un riabilitatore per eseguire alcuni giochi sonori. Le attività prevedevano giochi come 'caccia al tesoro', 'un due tre stella' e 'mosca cieca'. Alla fine della riabilitazione, i risultati hanno mostrato che i bambini identificavano più velocemente la posizione di diverse fonti sonore nello spazio e costruivano con maggiore precisione una rappresentazione spaziale dell'ambiente circostante.
Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca U-Vip di Iit, coordinato da Monica Gori, che si dedica allo sviluppo di tecnologie e strategie multisensoriali da utilizzare in campo riabilitativo quando una delle modalità sensoriali delle persone è compromessa. Il braccialetto sonoro ABBI (Audio Bracelet for Blind Interaction) è stato costruito dai ricercatori di Iit all'interno di un progetto europeo per fornire ai bambini non vedenti un segnale uditivo che, quando è in movimento perché il corpo lo guida, viene trasformato dal cervello in un segnale spaziale, simile a quello che si avrebbe in bambini vedenti, generando così una mappa del corpo nello spazio.
Per dimostrare l'efficacia riabilitativa di ABBI, i ricercatori e il personale medico dell'Istituto Chiossone hanno studiato il comportamento di un gruppo di bambini non vedenti di età dai 3 ai 5 anni, all'interno di un protocollo di riabilitazione durato 3 mesi, durante cui il braccialetto sonoro veniva vestito dai bambini o da un riabilitatore per eseguire alcuni giochi sonori. Le attività prevedevano giochi come 'caccia al tesoro', 'un due tre stella' e 'mosca cieca'. Alla fine della riabilitazione, i risultati hanno mostrato che i bambini identificavano più velocemente la posizione di diverse fonti sonore nello spazio e costruivano con maggiore precisione una rappresentazione spaziale dell'ambiente circostante.
IL COMMENTO
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