cronaca

Scajola: anche la Prefettura entri nella 'task force'
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Otto segnalazioni, due casi accertati e uno sgombero già eseguito. È il bilancio delle prime due settimane del numero verde 800.282.191, attivato da Arte Genova per segnalare possibili abusivi nelle case popolari. Il livello di attenzione si è alzato in città dopo il caso di Nabil Benhamir, marocchino pronto a immolarsi per l'Isis, che per due anni aveva vissuto illegalmente in un appartamento di via dei Pescatori alla Foce. 

"Possiamo garantire che Arte verifica ogni sengalazione nel giro di 24-72 ore - spiega l'assessore regionale all'urbanistica, Marco Scajola - quindi non lasciamo che si accumulino. In un solo caso non si trattava di abusivi ma di una nuova famiglia che aveva ricevuto la casa in assegnazione, mentre degli altri sette casi cinque sono in via di verfica e due sono accertati". Uno di questi appartamenti è già stato sgomberato e murato. 

Dati tutto sommato positivi, anche perché molti hanno paura di ritorsioni. "Ma ricordiamo che la segnalazione è del tutto anonima, non sono richiesti né recapiti né credenziali, basta fornire l'indirizzo dell'alloggio dove si pensa ci siano abusivi", ribadisce Scajola. Nei prossimi giorni il servizio verrà esteso al resto della Liguria. 

A Genova però ci sono diversi casi di occupanti 'storici' che nessuno riesce a mandare via da anni nonostante la stessa Arte ne sia a conoscenza. "Succede perché non avviene tecnicamente lo sgombero - risponde Scajola - ci sono situazioni delicate in cui a volte le forze dell'ordine preferiscono non intervenire e prendere tempo. Noi arriviamo fino a un certo punto, poi però non decidiamo noi i tempi". Per questo la furtura 'task force' che Comune e Regione si apprestano ad attuare per contrastare il fenomeno mira a coinvogere anche la Prefettura

I dati ufficiali in possesso di Arte parlano di 20-40 immobili occupati a Genova. Ma altre stime offrono numeri ben più alti (secondo Tursi erano almeno 100 nel 2015). "Ma pur calcolando il sommerso, Genova risulta avere una percentuale meno allarmante di altre città d'Italia, 1,2% contro una media di 6,73%. Questo non significa che ci arrenderemo", ribatte Scajola.