Le parole sono quelle di Giuliano Graziani: "L'azienda dei rifiuti cittadina ha presentato un mese fa il proprio piano industriale che disegna una società in espansione, con un occhio rivolto all’esterno per migliorare la raccolta differenziata e un altro all’interno per rendere più efficiente l’azienda. La Regione Liguria a stretto giro afferma di stare valutando la costituzione di un polo rifiuti regionale che avrebbe come perno Iren, la multiutility Torino-Genova-Emilia. Infine, è notizia recente, il Comune di Genova si muove per consolidare la propria presenza nell’azionariato Iren, acquistando le quote di proprietà cedute dal comune di Torino, con una inversione di rotta rispetto alle dichiarazioni dello scorso autunno. Tutto questo non dissipa però i dubbi sull’intera partita in gioco e restano senza risposta molte domande".
Secondo gli esponenti di Possibile questi interrogativi sono causati dai segunti nodi: "Prima di tutto quanto dovremo aspettare ancora la realizzazione degli impianti di trattamento biomeccanico dei rifiuti e la bonifica dell’area di Scarpino? Sarà Iren a farsi carico degli investimenti necessari? Questi investimenti che impatto avranno sulla Tari pagata dai cittadini e sul bilancio del comune? Non ci sembra molto realistico pensare che la Tari resti invariata. Poi ci chiediamo come sarà finanziato l’acquisto delle quote di Fsu (la finanziaria che detiene un terzo di Iren) che il Comune di Torino cederà al comune di Genova. Si tratta di una cifra stimata intorno agli 80 milioni di euro e la recente approvazione del bilancio, con numerosi tagli al “sociale”, non lascia intravedere spazi di manovra."
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità