
L'area, di circa settemila metri quadrati, sorge sull'argine sinistro del fiume Roja in un terreno che in parte è privato e in parte demaniale. I reati contestati vanno dall'occupazione abusiva di suolo pubblico, a quello di distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto, alla violazione della normativa in materia ambientale per la presenza di motori e oli esausti. I militari hanno apposto i sigilli all'ingresso del terreno, che tra l'altro si trova in area esondabile.
(foto Ansa)
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