economia

Porterà a un risparmio per l'istituto di credito di 15-20 milioni
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 Si chiama Dock, ed è partecipata all'81% da Ibm e al 19% da Banca Carige, la newco nata con l'obiettivo di ottimizzare e innovare le procedure informatiche e la gestione delle infrastrutture tecnologiche del gruppo Carige. Sede a Genova, Dock è operativa dal primo giugno, guidata dall'ad Paolo Sangalli e composta da 173 professionisti, di cui 133 specialisti provenienti da Banca Carige e 40 da Ibm e sono già previste nuove assunzioni: Ibm sta già collaborando con l'Università di Ingegneria di Genova per preparare e selezionare le nuove competenze necessarie. E a proposito di formazione, l'ad di Carige Paolo Fiorentino ha aggiunto che Carige è pronta a lanciare un programma "con una ventina di giovani dell'Università per creare una nuova generazione di responsabili di agenzia per le filiali della banca nel giro di tre anni".

L'accordo ha durata decennale e le attività di Dock si concentreranno su diverse aree chiave che hanno l'obiettivo di guidare l'innovazione e la competitività della banca, impostando un percorso basato sul miglioramento continuo. Si parla di ottimizzazione dei costi, attraverso un processo di trasformazione digitale dell'infrastruttura tecnologica della banca e dello sviluppo dell'offerta di servizi innovativi attraverso l'automazione dei processi delle filiali.

L'operazione per Carige avrà un costo di 50 milioni all'anno e comporterà un risparmio di 15-20 milioni all'anno. "Con questa nuova alleanza nasce un percorso che porta il settore bancario verso un futuro ricco di nuove competenze professionali e di opportunità offerte dall'innovazione e il progresso tecnologico" spiega Enrico Cereda, presidente e ad di Ibm. Per Fiorentino "la partnership con Ibm rappresenta una svolta importante e un nuovo punto di partenza per Carige. Con sempre maggiore energia potremo concentrarci sulla nostra attività tradizionale di banca commerciale".