Il ministro Danilo Toninelli dice che anche per il Terzo valico bisogna ridiscutere il rapporto costi-benefici, mentre il suo sottosegretario, il genovese Edoardo Rixi, spiega che si è trattato "solo di un discorso generale" e che l'opera, semmai, ha le caratteristiche per vedere accelerato l'iter. A Genova, in Liguria e nell'Italia che guarda alle grandi opere come a un'occasione di crescita per il futuro c'è naturalmente una malcelata preoccupazione. Però, c'è un però.
Primo: non si capisce perché uno come Rixi, giovane ma politicamente non di primissimo pelo, dovrebbe rischiare di rimetterci la faccia pronunciando, ai microfoni di Primocanale, quelle sue parole rassicuranti. Secondo: sulle infrastrutture il governo, cioè M5S e Lega, dovrà trovare una sintesi, altrimenti l'argomento ha tale portata che può far saltare per aria tutto. Terzo: come il ministro sa perfettamente, fermare oggi il Terzo valico comporterebbe il pagamento di tali penali che tanto vale andare avanti e completare i lavori. Quarto: se a Genova gli enti locali, le organizzazioni datoriali e quelle sindacali, più una larga fetta della cittadinanza (leggasi elettorato), sono d'accordo sulla necessità del Terzo valico, uno intelligente si fa venire il dubbio.
Cioè: sono tutti scemi o sono tutti complici del malaffare che spesso, anche sul Terzo valico secondo la giustizia, sta dietro sta dietro queste opere, oppure è semplicemente che la direttissima ferroviaria Genova-Milano è indispensabile anche al Paese e all'Europa?
Dunque Toninelli riconsideri pure il rapporto costi-benefici, se proprio vuole, ma lo faccia con la necessaria onestà intellettuale. Se i costi sono esorbitanti, superiori alla media europea, è perché è tutto il sistema che non funziona, in Italia, non perché l'opera di per se' serve solo ad arricchire qualcuno. Inoltre, tenga presente che certe infrastrutture si realizzano traguardando tempi nell'ordine dei 50, 75 o addirittura cento anni.
Dunque, non venga Toninelli o qualche suo seguace a dirci che sia per le merci sia per i passeggeri oggi un intervento quale il Terzo valico è sovradimensionato rispetto alle necessità, tanto più in presenza di una crisi economica che continua a mordere. Casomai, si guardi intorno e giusto per rimanere in Liguria butti un occhio all'Autofiori: è stata aperta nel 1971, cioè poco meno di mezzo secolo fa. Se fosse stata realizzata con la lungimiranza propria di questi interventi avrebbe tre o persino quattro corsie, invece ne ha due e ormai non basta più ad assorbire il traffico, in particolare quello dei fine settimana e della bella stagione.
Caro ministro Toninelli, per capire dove stia l'errore non bisogna essere un genio. Comunque, eviterei di passare alla storia come il ministro... Tontinelli!
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Terzo valico, messa alla prova la lungimiranza del governo
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